Google ci dice: Trova quello che ti serve. Ottieni informazioni, idee e ispirazione ovunque tu sia. L’app Google può aiutarti a pianificare la tua uscita serale (o successiva), con la cena perfetta, il film giusto e molto altro ancora. Lo dice qui.
Il mio primo e unico pensiero è stato una frase che dico sempre ai miei clienti e durante le sessioni di formazione.
“Sapete come possiamo definire il web?
Il web è l’insieme di risposte a domande ancora da fare.”
Pensaci bene, il web è nato e vive ancora per dare risposte. Certo, qualcuno pensa, e mi ha anche detto, che il “web è un luogo dove le persone si incontrano e insieme dialogano e contribuiscono alla formazione delle idee“. Certo, anche questa è una definizione interessante, ma che non mi convince completamente.
Immagina una tua giornata tipo: qualsiasi dubbio, curiosità, prendi il tuo smartphone e vai in rete alla ricerca di qualcosa che ti aiuti a costruire un tuo punto di vista e a fare una scelta. In sostanza, cerchi risposte che ti aiutino a decidere.
Il web è curiosità e la curiosità è alla base dell’evoluzione (e non sto esagerando). Scegliere da soli non ci basta, non ci è mai bastato, abbiamo bisogno di informazioni e di conferme. Facciamo domande perché esse sono alla base di tutte le decisioni che prendiamo. E questo vale sempre, anche quando siamo soli, scollegati dalla rete. Ci facciamo domande, frughiamo nella nostra memoria alla ricerca di risposte, pescando dal nostro vissuto, carattere, studi, abitudini o luoghi comuni. Il dramma è quando mentiamo a noi stessi. Se sbagliamo le risposte, sbagliamo le decisioni.
La grande opportunità che ci offre il web.
In questo c’è la grande opportunità per le imprese di strutturare azioni di marketing di grande forza grazie al web, perché ti viene offerta la possibilità di dare risposte alle necessità delle singole persone.
Il bello è che questa nuova realtà ti aiuta non solo a comunicare, che è la fine di un processo di impresa, ma ti aiuta a fare impresa, ti aiuta a capire le reali necessità del mercato, a capire come pensa e cosa vuole da te, in sostanza a creare una relazione speciale tra il mercato e la tua azienda.
Fare impresa non è solo vendere il prodotto, ma essere capaci di dare un prodotto utile e di fornire informazioni giuste.
Intercettare le risposte.
Il grande tema è intercettare le risposte. Certo, la SEO si occupa proprio di questo: mettere le pagine del sito più in alto della concorrenza rispetto alle ricerche delle persone. Ma è sufficiente? Non credo.
- Prima di tutto, le regole di posizionamento le fa Google e personalmente diffido di chi mi dice che posizionerà tutte le parole chiave sempre in prima posizione. Gli elementi che influenzano il posizionamento sono tanti, ma soprattutto sono un segreto custodito meglio del segreto di Fatima. Molte cose si sanno, come ad esempio l’importanza dei link in entrata, il contesto dei contenuti, la velocità del sito, e qualche altra decina di cose. Ma non comandiamo noi, comanda Google.
- Secondo, perché la cosa veramente importante è conoscere la domanda. Qui il tema è più complesso, perché dobbiamo capire il contesto in cui la domanda viene fatta, il tipo di persona che fa la domanda, la sua esperienza e un mondo di cose che influenzano l’interpretazione della risposta. Poi, come abbiamo già ragionato, le keyword (le domande) non sono tutte uguali. Dipendono da tanti fattori. Anche se la domanda è formulata in un modo uguale non è detto che semanticamente abbia lo stesso risultato.
Il tema che ne scaturisce è che, se le domande sono diverse, diverse sono le aspettative di risposta. Anche se posizioniamo al primo posto una pagina che risponde a quella parola chiave non è affatto detto che stiamo dando la risposta che tutti gli utenti cercano. - Terzo, e forse il più importante. Se il web è la somma di risposte a domande già fatte, vuol dire che le domande possono essere ovunque (ovvero non solo sul motore di ricerca) e anche le risposte possono essere ovunque. Per questo dobbiamo smettere di parlare di sito web ma dobbiamo ragionare in termini di presenza web. Ma ne parlo un’altra volta.
Essere nel web vuole dire essere parte integrante della rete.
Il web è tutto intorno a noi, non possiamo più pensarlo come mondo alternativo al nostro, ma come realtà integrata al nostro essere. Il marketing collegato al web non è una realtà d’impresa astratta, ma deve essere un’integrazione tra impresa e persone. Non un luogo ma un concetto di interazione e simbiosi. Le aziende che riescono a vedere il web in questo modo, secondo me, vincono.