La domanda che si ripete ogni volta che incontri un cliente. Cosa è meglio: investire con la SEO o investire in AdWords.
Il fatto è che sono due logiche completamente diverse, sia da un punto di vista del marketing sia da un punto di vista di gestione dell’investimento. Partiamo da un principio comune: le persone cercano attraverso i motori di ricerca e si fidano dei primi risultati. Non è questione del azienda più fica o quella più conveniente.
Il primo click lo prende chi è più in alto e chi è riuscito a controllare meglio il Title e la Description della sua pagina. Se date un’occhiata ad una pagina di Google notate che ogni risultato è di tre righe. La prima riga è il Title, la seconda e la terza sono la Description. Più semplice di cosi non so spiegarvelo.
Come dicevo sono due logiche diverse, anche se tutte e due le strategie hanno l’obiettivo di intercettare le persone che cercano. Ma qui sta il punto. Cosa cercano le persone. Le parole chiave non sono tutte uguali, le possiamo dividere in quattro gruppi: formarsi, informarsi, approfondire e acquistare (ne ho parlato meglio qui).
Dal mio punto di vista, la SEO dobbiamo utilizzarla per le keyword dei primi due gruppi, quando le persone si formano e si informano. Mentre utilizziamo AdWords per le keyword di approfondimento e di acquisto.
Questo perché all’inizio le persone amano informasi esplorando la rete, guardando pagine, blog, social, soprattutto possono utilizzare tantissimi termini diversi, sinonimi, correlazioni, diciamo che fanno un viaggio attraverso l’universo semantico del linguaggio. A proposito vi consiglio un bel articolo di Giulia Bezzi sulla complessità delle ricerche su Google. Leggetelo poi tornate qui.
Quando invece devono acquistare, va bene anche approfondire che spesso è l’anticamera dell’acquisto, vale la pena essere rapidi e soprattutto primi. In questo caso AdWords è l’unica soluzione.
Vale la pena ripetere un concetto: la SEO e AdWords ci permetto di essere fra i primi posti nei risultati (AdWords più della SEO), ma solo questo. Il resto lo fa la qualità della pagine di atterraggio, ovvero la pagina web dove Google rimanda l’utente. Se quella è sbagliata abbiamo buttato tempo e soldi.
Parliamo di investimenti SEO e AdWords.
La percezione è che AdWords costa di più. Ma è solo una percezione.
Gli annunci a pagamento hanno un costo che va da pochi centesimi a diversi euro a seconda della parola chiave, del settore merceologico e dal valore che rende una conversione. Mettiamola cosi: se investo 50 euro per un click e quel click mi permette di guadagnare un migliaio di euro allora il gioco vale la candela. Certo devo avere un prodotto e una pagina convincente per spingere le persone ad acquistare.
Ma la SEO costa altrettanto. Dentro un investimento SEO ci sono i costi del consulente, della sua competenza e della sua esperienza. Poi ci sono gli investimenti in contenuti, tanti contenuti. Ma non è finita, ci sono gli investimenti per acquistare i link. Si lo so, nessuno lo dice perché l’acquisto di link a Google non piace e c’è il terrore delle penalizzazioni. Ma l’acquisto di link è un mercato assolutamente vivo. Anzi, la politica di Google di penalizzare i siti con link di merda, palesemente acquistati, ha avuto come risultato che i seo vanno alla ricerca “buoni link” s sono disposti a pagarli di più.
Certo ci può anche essere chi i link non li compra perché fa un tale lavoro di contenuto che i link arrivano naturali (non che ne conosca molti, intendiamoci). Ma in questo caso se non paghi il link stai pagando il contenuto. Che deve essere con i controcazzi, ovvero ha un suo prezzo.
Negli investimenti in AdWords o in SEO c’è un dettaglio da non sottovalutare.
Con AdWords posso capire subito se i soldi che sto investendo stanno portando risultato, bastano pochi giorni per valutare conversioni e obiettivi. Se i risultati non ci piacciono possiamo modificare o sospendere la campagna. Insomma capire che qualcosa non va.
Con la SEO le cose non vanno cosi. In primo luogo perché per avere un risultato analizzabile lato SEO può anche passare qualche mese, sopratutto su chiavi di ricerca competitive. Soldi spesi su pagine che non convertono e nessuna possibilità di accorgersene finchè la pagina non è posizionata in maniera decente.
Ma le persone su quali keyword cliccano.
Una recente indagine ci racconta che il 55% degli intervistati non riconosce gli annunci sponsorizzati, anzi diciamo che non li riconosce più. Cosa è successo: intanto è cambiata la grafica. Gli annunci sponsorizzati e i risultati organici sono oramai praticamente identici, se non fosse per un piccolo bollino verde con la dicitura Ann. Il verde si integra alla perfezione con la grafica dei risultati organici e la differenza non si vede. Ma non solo, tempo fa Google modificò la struttura della pagina eliminando la colonna di destra. La cosa suscitò una serie di domande. Alla luce di quello che vediamo oggi si capisce come l’intendo di Google fosse integrare al massimo gli annunci all’interno dei risultati organici. Ad essere maligni potremmo dire che volesse nasconderli.
Insomma due prodotti diversi nelle logiche di comunicazione. Sarebbe da dire che il giusto mix fra SEO e AdWords sarebbe la soluzione, ma in realtà non è cosi. Importante è analizzare bene il contesto di prodotto, di concorrenza e di gestione del budget, solo cosi potremmo decidere cosa è meglio non in generale ma nel singolo caso.